Indice Show
L’analisi statistica rappresenta una componente essenziale della moderna ricerca scientifica e della valutazione empirica nei più svariati settori: dalla medicina all’economia, dalle scienze sociali all’industria. In un’epoca dominata dai dati, la capacità di trasformare numeri grezzi in conoscenza utile è più che mai strategica.
Grazie all’analisi statistica è possibile:
comprendere fenomeni complessi,
verificare ipotesi formulate dalla teoria o dall’esperienza clinica,
fare inferenze sulla popolazione a partire da un campione,
prendere decisioni basate su evidenze quantitative.
Utilizzare correttamente gli strumenti statistici consente di evitare errori interpretativi e di rendere più solide le conclusioni tratte dai dati.
In questa guida essenziale vedremo:
cosa si intende per analisi statistica,
quali sono i principali metodi e test utilizzati,
esempi concreti di applicazione in diversi ambiti professionali,
strumenti pratici per svolgerla in autonomia,
e quando è opportuno rivolgersi a un professionista.
Cos’è l’analisi statistica?
L’analisi statistica comprende un insieme di tecniche per:
Raccogliere dati in modo sistematico;
Descrivere i dati con misure riassuntive;
Analizzare relazioni e variazioni tra variabili;
Inferire informazioni sulla popolazione da un campione;
Prevedere andamenti futuri.
Si distingue in:
Statistica descrittiva: riassume e rappresenta i dati (medie, frequenze, grafici);
Statistica inferenziale: permette di formulare ipotesi e generalizzare risultati con test statistici.
A cosa serve l’analisi statistica?
L’analisi statistica è indispensabile per:
Valutare l’efficacia di trattamenti in medicina;
Interpretare dati economici e sociali;
Ottimizzare processi aziendali;
Validare ipotesi in psicologia e scienze comportamentali;
Produrre conoscenza scientifica affidabile.
Metodi principali dell’analisi statistica
Di seguito presentiamo i principali test statistici, con un esempio applicativo per ciascuno.
Per comprendere meglio l’uso pratico dei metodi statistici, vediamo alcuni esempi concreti di applicazione.
Statistica descrittiva
Esempio pratico: Un’azienda farmaceutica analizza l’età media dei partecipanti a uno studio clinico su un nuovo farmaco. Calcola media, mediana, deviazione standard e rappresenta i dati con un istogramma.
Diagrammi a barre, istogrammi, box-plot
Statistica inferenziale
Esempio pratico: Un ricercatore confronta i livelli di pressione arteriosa tra un gruppo trattato con un farmaco e un gruppo placebo. Utilizza un test t per verificare se la differenza è statisticamente significativa.
Test t di Student: confronta la media di due gruppi indipendenti.
Esempio: confrontare il livello di emoglobina tra uomini e donne in un campione ospedaliero.
ANOVA (analisi della varianza): confronta le medie tra tre o più gruppi.
Esempio: valutare se la pressione arteriosa differisce tra tre trattamenti antipertensivi.
Test del chi-quadrato: verifica l’associazione tra due variabili categoriali.
Esempio: valutare se il tasso di fumatori varia tra diverse fasce di età.
Correlazione di Pearson/Spearman: misura la forza della relazione tra due variabili quantitative.
Esempio: analizzare la correlazione tra numero di ore di studio e punteggio ottenuto in un test.
Regressione lineare: valuta la relazione tra una variabile continua e una o più predittori.
Esempio: prevedere il peso corporeo in base a età e attività fisica.
Regressione logistica: stima la probabilità di un evento binario.
Esempio: stimare la probabilità di sviluppare diabete in base a BMI e familiarità.
Altri strumenti avanzati
Esempio pratico: In uno studio di sopravvivenza oncologica, i ricercatori utilizzano la curva di Kaplan-Meier per confrontare la sopravvivenza tra due terapie diverse. Oppure, in psicologia, si applica un modello SEM per analizzare le relazioni tra ansia, sonno e rendimento accademico.
Analisi di sopravvivenza: valuta il tempo fino al verificarsi di un evento.
Esempio: confrontare la sopravvivenza a 12 mesi tra pazienti trattati con due farmaci diversi (Kaplan-Meier, test log-rank).
Modelli misti/multilevel: tengono conto della gerarchia nei dati (es. studenti dentro classi, pazienti in ospedali).
Esempio: analizzare l’effetto di un programma educativo su studenti, considerando la variabilità tra scuole.
Analisi fattoriale/SEM (Structural Equation Modeling): esplorano e confermano relazioni latenti tra variabili.
Esempio: validare una scala di benessere psicologico e modellare la relazione tra ansia, autostima e rendimento accademico.
Strumenti per fare analisi statistica
| Software | Caratteristiche principali |
|---|---|
| Excel | Intuitivo, adatto per analisi semplici |
| SPSS | Interfaccia grafica, molto usato in scienze sociali |
| R | Potente, gratuito, adatto a ricerca avanzata |
| Python | Ottimo per data science e machine learning |
| STATA | Affidabile in ambito economico, epidemiologico e medico |
| Mathsly Insight | Semplice, intuitivo, no codice o funzioni per analisi inferenziali di media complessità |
Applicazioni dell’analisi statistica
Per ogni ambito, vediamo un esempio concreto di come l’analisi statistica sia impiegata nella pratica professionale.
Medicina
- Test t di Student e ANOVA sono comunemente utilizzati per confrontare i valori medi di variabili quantitative tra due o più gruppi di trattamento;
- la regressione logistica consente di stimare la probabilità di risposta terapeutica in funzione di una o più variabili esplicative;
- la stima dell’effect size, degli intervalli di confidenza e la correzione per variabili confondenti permettono una valutazione più robusta e affidabile dei risultati;
- per esiti di tipo temporale, come la sopravvivenza o il tempo alla progressione, si ricorre a tecniche di analisi di sopravvivenza, tra cui:
- le curve di Kaplan-Meier, utili per descrivere la probabilità di sopravvivenza nel tempo;
- il test log-rank, impiegato per confrontare le curve di sopravvivenza tra gruppi;
- la regressione di Cox, che stima l’hazard ratio e consente di includere covariate multiple.
Economia
- la regressione lineare semplice e multipla per stimare l’effetto di variabili indipendenti (es. prezzo, pubblicità, stagionalità) sul volume delle vendite o sul fatturato;
- l’analisi delle serie storiche per modellare e prevedere l’andamento temporale delle entrate, individuando tendenze di lungo periodo, componenti stagionali o cicliche;
- i modelli ARIMA e SARIMA per costruire previsioni accurate basate su dati storici e per valutare scenari alternativi;
- l’analisi della varianza (ANOVA) per confrontare i risultati economici tra diverse filiali, aree geografiche o periodi temporali;
- l’analisi delle componenti principali (PCA) per ridurre la dimensionalità in contesti con molte variabili economiche intercorrelate;
- i modelli di regressione logistica per prevedere la probabilità di eventi binari, come l’acquisto o la rinuncia a un prodotto o servizio.
Psicologia
- l’analisi fattoriale esplorativa (EFA) viene utilizzata per identificare le dimensioni latenti sottostanti agli item e verificare se il costrutto teorico è rappresentato coerentemente nella struttura del test;
- l’alpha di Cronbach viene calcolato per valutare la coerenza interna delle scale, ossia il grado con cui gli item misurano lo stesso concetto;
- l’analisi fattoriale confermativa (CFA) può essere impiegata per validare la struttura teorica ipotizzata su un nuovo campione indipendente.
Educazione
- l’analisi della varianza (ANOVA) per confrontare i risultati degli studenti tra più gruppi didattici o istituti, verificando la presenza di differenze significative nel rendimento;
- i test post-hoc (es. Tukey, Bonferroni) per identificare con precisione tra quali gruppi si manifestano le differenze osservate;
- la regressione lineare per esaminare la relazione tra rendimento scolastico e predittori quali numero di ore di studio, frequenza, metodo di insegnamento o contesto socio-economico;
- la regressione logistica per analizzare la probabilità di superare un esame o di abbandonare il percorso scolastico in funzione di variabili individuali e ambientali;
- l’analisi multilevel (o gerarchica) per tenere conto della struttura annidata dei dati educativi (es. studenti all’interno di classi, classi all’interno di scuole).
Politiche pubbliche
- la regressione lineare e logistica per stimare l’effetto di politiche o interventi su variabili socio-economiche come occupazione, reddito, accesso ai servizi, salute o istruzione;
- l’analisi delle serie temporali per monitorare l’evoluzione di indicatori chiave prima e dopo l’introduzione di una politica;
- i modelli a effetti misti (mixed-effects models) o modelli multilevel per analizzare dati longitudinali o gerarchici (es. cittadini all’interno di comuni o regioni), tenendo conto della variabilità tra contesti;
- i modelli di differenze nelle differenze (DiD) per confrontare i cambiamenti tra gruppi trattati e non trattati nel tempo, isolando l’effetto netto della politica;
- l’analisi della propensione al trattamento (propensity score analysis) per ridurre il bias da selezione e rendere più comparabili i gruppi oggetto di valutazione.
Errori comuni da evitare
- Applicare test parametrici senza verificarne i presupposti. Molti test statistici, come il t-test o l’ANOVA, presuppongono che i dati seguano una distribuzione normale e che le varianze siano omogenee tra i gruppi. Applicarli senza controllare tali condizioni può portare a risultati distorti o non affidabili. È quindi fondamentale eseguire test preliminari (es. Shapiro-Wilk per la normalità, Levene per l’omogeneità delle varianze) o, in alternativa, utilizzare test non parametrici.
- Trascurare la gestione dei valori anomali o mancanti. Outlier (valori estremi) e dati mancanti possono influenzare significativamente le statistiche descrittive e i risultati inferenziali. È importante identificare i valori anomali, valutare se siano errori o risultati legittimi, e scegliere metodi appropriati per gestire i dati mancanti (es. imputazione, esclusione, modelli robusti).
- Non correggere per confronti multipli. Quando si effettuano più test statistici sullo stesso dataset, aumenta il rischio di ottenere risultati significativi solo per caso (errore di tipo I). Per controllare questo rischio, è necessario applicare correzioni per confronti multipli, come il metodo di Bonferroni o la procedura di Benjamini-Hochberg.
- Interpretare correlazioni come relazioni causali. Una correlazione tra due variabili indica solo un’associazione, non un rapporto di causa-effetto. Trarre conclusioni causali da una semplice correlazione è un errore metodologico frequente. Per esplorare la causalità servono disegni sperimentali controllati, modelli statistici avanzati (es. regressione multivariata, analisi delle mediazioni) o approcci quasi-sperimentali.
Quando fare da sé e quando affidarsi a un professionista?
L’analisi statistica può essere affrontata in autonomia quando si dispone di un dataset semplice, si devono eseguire test di base (es. confronti tra gruppi, analisi descrittive, correlazioni) e si ha familiarità con strumenti come Excel, R, STATA o app guidate come la nostra app Mathsly Insight. In questi casi, l’utilizzo di strumenti automatizzati può essere sufficiente per ottenere risultati utili e ben documentati.
Tuttavia, ci sono situazioni in cui è altamente raccomandabile rivolgersi a un esperto:
quando l’analisi coinvolge modelli complessi, come regressioni multilevel, analisi di sopravvivenza, SEM o tecniche bayesiane;
quando il design dello studio o il piano di analisi devono essere definiti in modo rigoroso (es. studi clinici, ricerche longitudinali, valutazioni di impatto);
quando è necessario gestire dati mancanti, outlier o violazioni dei presupposti statistici;
quando si redige un articolo scientifico per una rivista peer-reviewed e si desidera garantire l’accuratezza metodologica dei risultati;
oppure, quando serve una valutazione indipendente e certificata per scopi regolatori, clinici o pubblici.
In questi casi, rivolgersi a una consulenza statistica professionale assicura la qualità, la validità e la replicabilità dei risultati, oltre a ridurre significativamente il rischio di interpretazioni errate o metodologicamente deboli.
Quali competenze servono per eseguire un’analisi statistica in autonomia?
Per affrontare un’analisi statistica in modo autonomo, è necessario possedere un insieme integrato di competenze, che combinano aspetti statistici, metodologici e applicativi:
Competenze metodologiche di base: comprensione dei concetti fondamentali della statistica descrittiva (media, deviazione standard, distribuzioni) e inferenziale (test d’ipotesi, intervalli di confidenza, p-value, errori di tipo I e II).
Conoscenza della metodologia della ricerca: è essenziale saper impostare correttamente uno studio, definire le variabili, identificare il tipo di disegno (es. trasversale, longitudinale, sperimentale), distinguere tra variabili indipendenti e dipendenti, controllare per bias e confondenti, e definire l’appropriatezza dei metodi statistici rispetto agli obiettivi di ricerca.
Capacità di selezionare e applicare il test statistico corretto: scegliere la tecnica più adatta in base al tipo di dati e di confronto richiesto (es. test t, ANOVA, chi-quadrato, regressione, test non parametrici).
Competenza nell’uso degli strumenti software: padronanza di programmi come Excel, R, Python, STATA o app guidate (es. Mathsly Insight) che consentano di condurre analisi in modo strutturato e riproducibile.
Capacità interpretativa: non è sufficiente ottenere un risultato numerico. Occorre saperlo contestualizzare, distinguere tra significatività statistica e rilevanza clinica o pratica, e comunicare i risultati in modo chiaro e accurato.
Conclusione
L’analisi statistica è alla base della conoscenza moderna perché consente di passare da semplici osservazioni a conclusioni affidabili, fondate su evidenze quantificabili. In un contesto in cui la quantità di dati generata ogni giorno è enorme, la statistica rappresenta lo strumento chiave per estrarre significato, misurare fenomeni, testare ipotesi e orientare le decisioni in modo oggettivo.
Comprendere i principi dell’analisi statistica e applicarli correttamente permette di:
- trasformare dati grezzi in informazioni utili e interpretabili;
- ridurre l’incertezza e il rischio di errore nelle scelte;
- garantire la replicabilità e la trasparenza delle analisi scientifiche;
- supportare politiche, interventi e strategie fondate su evidenze misurabili;
- contribuire alla costruzione di conoscenza solida e verificabile in ogni ambito disciplinare.
In definitiva, padroneggiare l’analisi statistica – o saperla interpretare correttamente – è una competenza sempre più indispensabile per chi opera nel mondo della ricerca, della sanità, dell’economia e della pubblica amministrazione.
Parliamo del tuo progetto di analisi statistica
Se desideri approfondire le tue esigenze di analisi statistica, discutere un progetto o ricevere indicazioni su come strutturare al meglio il tuo percorso analitico, non esitare a metterti in contatto. Garantiamo un approccio rigoroso, personalizzato e rispettoso delle migliori pratiche scientifiche.
FAQ
È la branca della statistica che consente di generalizzare i risultati da un campione alla popolazione.
Test t, test di Wilcoxon, test U Mann-Whitney, test Kruskal-Wallis, ANOVA, test chi-quadrato, test Fisher, regressione, test di normalità.
No, ma conoscere R o Python permette maggiore controllo e automazione. In alternativa, è possibile utilizzare l’app “Mathsly Insight” per eseguire analisi statistiche complete in modo guidato e senza scrivere codice. L’app consente di caricare il proprio dataset, eseguire test statistici, generare grafici e ottenere interpretazioni automatiche.
La statistica descrittiva riassume e rappresenta i dati osservati, mentre la statistica inferenziale consente di formulare ipotesi e trarre conclusioni sulla popolazione a partire da un campione.
Dipende dall’adeguatezza del test, dal rispetto dei presupposti (es. normalità, indipendenza) e dalla qualità del campione. È importante anche considerare l’intervallo di confidenza e l’effect size.
Quando si vogliono confrontare frequenze osservate tra categorie, per verificare se esiste un’associazione tra due variabili categoriali.
Dipende dal tipo di variabili (quantitative o qualitative), dal numero di gruppi da confrontare, dalla distribuzione dei dati e dalla dimensione del campione. E sopratutto dalla tua domanda di ricerca.
Sì, per analisi descrittive e alcuni test di base (es. t-test, regressione semplice), Excel è sufficiente. Per analisi avanzate sono consigliabili software ad hoc.
I costi variano in base alla complessità dell’analisi, al numero di variabili e alla necessità di consulenza. Possono andare da qualche centinaia a diverse migliaia di euro.
Mathsly Insight: analisi statistica guidata, senza codice
Hai bisogno di eseguire un’analisi statistica ma non conosci R, Python o SPSS? Con Mathsly Insight, puoi:
Caricare i tuoi dati in formato Excel o CSV;
Ottenere automaticamente statistiche descrittive, grafici e tabelle riassuntive;
Eseguire test statistici per variabili continue e categoriali (es. t-test, ANOVA, test chi-quadrato, correlazioni);
L’app è pensata per medici, ricercatori e professionisti che vogliono risultati affidabili senza dover scrivere codice.
Mathsly Research Academy: formazione professionale in statistica applicata
Mathsly Research Academy è il centro formativo di Mathsly Research dedicato a chi desidera sviluppare competenze concrete in statistica applicata, metodologia della ricerca e interpretazione dei dati. È pensata per ricercatori, professionisti, specializzandi, dottorandi e studenti universitari. Sono disponibili due modalità di fruizione:
Corso personalizzato con tutor
Percorso individuale e interattivo, costruito su misura per esigenze specifiche (es. preparazione di un progetto, analisi di un dataset reale, supporto per tesi o pubblicazioni). Include:
- Colloquio iniziale per definire gli obiettivi formativi;
- Lezioni individuali in videoconferenza (Zoom o Google Meet);
- Possibilità di lavorare direttamente sul proprio materiale (dataset, analisi, articoli);
- Supporto step-by-step nello svolgimento delle analisi statistiche.
Lezioni online in autonomia
Contenuti specialistici in formato testuale, ideali per chi vuole apprendere in autonomia e approfondire singoli argomenti in modo pratico e immediato. Le lezioni sono pubblicate sotto forma di:
- Articoli tematici organizzati per area disciplinare (biostatistica, metodologia, econometria, ecc.);
- Spiegazioni chiare con esempi concreti e applicazioni commentate;
- Approccio orientato alla pratica e pensato per il contesto della ricerca;
- Nessuna struttura rigida o pacchetto predefinito: puoi consultare solo ciò che ti serve, quando ti serve.







