L’importanza della conoscenza: un pensiero sulla matematica

Mathsly ha preso avvio da qualche anno. Quella piccola cellula embrionale cresce di giorno in giorno, divenendo per molti un punto di riferimento. Non esistono magie nel mondo della matematica e della statistica. Esiste una sola differenza: sapere o non sapere.

Il sapere “qualcosa” coincide con il “non-sapere”. Questo non significa che bisogna “sapere tutto”: ciò sarebbe umanamente impossibile. La conoscenza è un bagaglio di sapere tecnico, umano, di esperienza, di capacità di ascoltare, di sbagliare e di rialzarsi, di umiltà e di ambizione, di fiducia in se stessi e di non arroganza. Insomma: la conoscenza è il risultato di un percorso della vita in cui la cultura, le esperienze quotidiane, gli errori e i successi si fondono insieme facendo diventare una persona quello che è. Tramutare le disavventure in esperienza da cui imparare, non darsi la colpa degli errori, ma analizzarli e superarli, fa parte del sapere. E se ciò si fonde con la cultura, allora si apprenderà dagli errori senza timore di guardarli in faccia e sopratutto senza il timore che qualcuno possa ancora rimproverarceli.

Il ruolo della matematica

La matematica, al di là delle applicazioni pratiche e delle difficoltà oggettive di apprendimento, è un banco di prova importante per la formazione della personalità. E’ una materia che ti dà subito torto quando sbagli, che ti invita a pensare per trovare una soluzione, che ti lascia le domande nel cervello fin quando esse non trovano una risposta. Ti costringe a ragionare e a farlo nel modo più logico. La logica non è una strada possibile, essa è il percorso obbligato che ti porta dal problema alla soluzione.

Conoscere nella matematica non è un opzione: è un obbligo. Se non conosci il teorema di Pitagora o la definizione di circonferenza, alla prima occasione la matematica ti “sbatterà” in faccia questa lacuna e ti inviterà ad andare a colmare il vuoto di sapere. E ripetendo questo continuo “balletto” tra sapere e non-sapere, ti insegnerà a non aver paura di imparare e di trovare la strada per ampliare in ogni occasione ed in ogni momento la tua conoscenza.

All’inizio del percorso sembrerà di scalare l’Everest, ma dopo un pò, grazie ai neuroni che saranno a quel punto particolarmente allenati, la montagna sarà più semplice da scalare. Ricorda però che è sempre l’Everest, con i suoi pericoli, i suoi crepacci e la mancanza di ossigeno.

Ci si sentirà più pronti alle sfide, si guarderà il mondo da un pò più in alto. Ma non si starà mai al sicuro dalle insidie derivate dal contatto con il suolo. Sarà un continuo crescere, crescere, crescere. Si starà magari, se tutto va bene, a 8.848 metri di altitudine. Ma non si starà mai comodamente seduti come quando si viaggia in aereo nelle comode suite della migliori compagnie. Il conoscere le formule non sarà più una sterile presentazione della propria cultura. Le formule ed i teoremi saranno parte della personalità dell’individuo, ancora soggetta a tutte le insidie del mondo esterno, ma pronta a rispondere ad esse.

L’invito di Mathsly è quello di provare ad affrontare le sfide della matematica e delle sue applicazioni. Provare a rispondere alle domande di ricerca che giungono dal mondo della medicina e dell’economia. Provare a sbagliare e così trovare la strada per risolvere il problema.

Uno dei miei autori preferiti afferma che il primo diritto dell’uomo è quello di essere libero dalla paura. Io, umilmente, mi permetto di aggiungere che senza il sapere la paura non potrà essere sconfitta. Pensando alla matematica e alle fatiche che il percorso di apprendimento comporta, posso riportare una frase che ho letto: “I can allow myself to be exhausted, not to be defeated (Posso permettermi di essere esausto, non d’essere sconfitto)”.

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