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Il PRISMA Statement (Preferred Reporting Items for Systematic reviews and Meta-Analyses) è una linea guida metodologica fondamentale per chi desidera condurre una revisione sistematica o una meta-analisi secondo criteri di rigore scientifico. Spesso indicato come metodo PRISMA, rappresenta uno standard riconosciuto a livello internazionale, composto da una checklist dettagliata e da un diagramma di flusso (flowchart), pensati per supportare ogni fase del processo di reporting.
Condurre una revisione sistematica può diventare rapidamente un’impresa complessa: l’enorme quantità di articoli scientifici e la loro eterogeneità possono generare confusione e compromettere la qualità del lavoro. Il metodo PRISMA offre una struttura chiara e verificabile, utile per non perdere l’orientamento e garantire una presentazione trasparente, solida e conforme alle aspettative dei revisori.
In questo articolo troverai una guida pratica, punto per punto, ai componenti principali del PRISMA Statement, accompagnata da spiegazioni concise e operative, pensate per agevolare la corretta applicazione della linea guida nella tua prossima revisione sistematica.
Metodo PRISMA: Aiuto all’EBM
Il nome PRISMA è l’acronimo di Preferred Reporting Items for Systematic reviews and Meta-Analyses. Questa linea guida rappresenta uno strumento essenziale per migliorare la qualità del reporting nelle revisioni sistematiche e meta-analisi, contribuendo a renderle più precise, trasparenti e riproducibili.
Originariamente sviluppato per studi basati su trial clinici randomizzati (RCT), il PRISMA si applica oggi a una vasta gamma di studi su interventi, divenendo uno standard metodologico ampiamente riconosciuto all’interno della medicina basata sull’evidenza (EBM).
Grazie alla checklist strutturata e al diagramma di flusso (flowchart), il PRISMA supporta gli autori nella fase di stesura del manoscritto, aiutandoli a includere tutti gli elementi essenziali e ad evitare omissioni o approssimazioni. Il risultato è una presentazione metodologicamente solida e facilmente valutabile da parte dei revisori editoriali.
Sebbene il PRISMA non sia stato concepito come strumento per valutare la qualità intrinseca di una revisione sistematica o di una meta-analisi, può essere efficacemente utilizzato anche per condurre un’analisi critica di studi già pubblicati, verificandone l’aderenza agli standard di reporting.
Particolarmente apprezzato e spesso richiesto da riviste scientifiche di alto impatto, il PRISMA rappresenta oggi un alleato imprescindibile per chi desidera produrre revisioni sistematiche rigorose e pubblicabili, contribuendo alla diffusione di risultati affidabili nella letteratura scientifica internazionale.
PRISMA Checklist
Il cuore operativo del metodo PRISMA è costituito da una checklist di 27 item, pensata per garantire un reporting completo, trasparente e standardizzato di ogni revisione sistematica e meta-analisi. Anche qualora una revisione non includa l’analisi quantitativa dei dati (meta-analisi), la checklist deve comunque essere seguita scrupolosamente, escludendo unicamente le voci specifiche relative alla sintesi statistica.
Titolo e abstract: i primi fondamentali elementi
Il titolo deve identificare in modo esplicito la natura metodologica dello studio. L’inserimento delle diciture “revisione sistematica”, “meta-analisi” o entrambe è obbligatorio, sia per motivi di chiarezza sia per una corretta indicizzazione nei database scientifici.
L’abstract, secondo il PRISMA, assume un ruolo cruciale: è il secondo elemento più visibile dopo il titolo e viene letto da tutti coloro che si imbattono nello studio. Per questo motivo, deve includere in forma strutturata:
- Background e obiettivi
- Fonti dei dati e criteri di eleggibilità
- Partecipanti, interventi e metodi di valutazione
- Sintesi dei risultati, limiti, conclusioni e implicazioni cliniche
Un altro elemento raccomandato è la registrazione della revisione sistematica in database pubblici (es. PROSPERO, Cochrane). Pur non essendo obbligatoria, la registrazione è altamente raccomandata da numerose riviste peer-reviewed e contribuisce alla trasparenza metodologica.
Introduzione: Razionale, Obiettivi e Disegno dello Studio
Nella sezione introduttiva, il PRISMA richiede che venga chiaramente delineato il razionale della revisione, ovvero la sua collocazione nel contesto della letteratura esistente.
Seguono la formulazione dell’obiettivo generale e degli obiettivi specifici, preferibilmente strutturati secondo lo schema PICO (Partecipanti, Interventi, Confronti, Outcome). È inoltre fondamentale esplicitare il disegno dello studio, evidenziando l’approccio metodologico adottato.
Metodo: Descrizione esaustiva e replicabile
Nessuna ricerca è scientificamente valida senza una sezione metodologica chiara e dettagliata. Nel PRISMA Statement, gli item dal 5 al 16 sono interamente dedicati alla descrizione del metodo, e includono:
- Protocollo e registrazione (PROSPERO, Cochrane)
- Criteri di eleggibilità, secondo lo schema PICO, inclusi arco temporale, lingua e stato di pubblicazione, con relative giustificazioni
- Fonti di informazione: database consultati e intervallo temporale della ricerca
- Strategia di ricerca (search strategy): parole chiave, operatori booleani, filtri
- Selezione degli studi, inclusa la letteratura grigia (studi non pubblicati o non accettati per la pubblicazione)
- Processo di raccolta dei dati: come sono stati estratti e gestiti i dati da ciascun studio
- Variabili considerate e caratteristiche dei dati inclusi
- Valutazione del rischio di bias a livello di studio o di outcome
- Misure di sintesi statistica: es. differenze medie, odds ratio, risk ratio
- Sintesi dei risultati: modalità di aggregazione e valutazione della consistenza
- Rischio di bias tra studi: valutazione dell’eterogeneità e impatto sui risultati cumulativi
- Analisi aggiuntive, tra cui analisi di sensibilità, sottogruppi o meta-regressioni
Risultati: la selezione degli studi e il flowchart PRISMA
Una volta descritto il metodo, si passa ai risultati, ossia alla parte centrale e più attesa di ogni revisione sistematica. Il primo passo consiste nel presentare come sono stati selezionati gli studi, includendo il numero iniziale di record, le esclusioni progressivamente applicate, i criteri di selezione e il numero finale di articoli inclusi.
Per rappresentare questo processo in modo visivo e standardizzato, il PRISMA propone l’utilizzo del celebre Flowchart PRISMA, uno schema a blocchi che guida il lettore attraverso ogni fase del processo di selezione:
- Identificazione
- Screening
- Eligibilità
- Inclusione finale
Questo diagramma (Figura seguente) è non solo utile per la chiarezza espositiva, ma rappresenta anche uno strumento fondamentale per il controllo di qualità del reporting.

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Dopo la fase di selezione, la descrizione delle caratteristiche degli studi inclusi rappresenta un passaggio chiave della revisione sistematica. Ogni articolo selezionato deve essere accompagnato da un report dettagliato delle variabili rilevanti: disegno dello studio, contesto geografico, caratteristiche dei partecipanti, interventi, confronti, durata e tipologia degli outcome. Questo livello di dettaglio consente al lettore di comprendere le ragioni dell’inclusione e la potenziale eterogeneità tra studi.
Rischio di Bias e Sintesi dei Risultati
Una volta delineate le caratteristiche degli studi, è necessario riportare il rischio di bias per ciascuna fonte di evidenza, tenendo conto non solo del disegno metodologico generale, ma anche della qualità dei singoli outcome. La valutazione del bias può essere effettuata a livello di studio o di esito, e deve essere accompagnata da spiegazioni chiare e, idealmente, da rappresentazioni grafiche standardizzate.
Segue quindi la sintesi dei risultati, articolata su due livelli:
- Una descrizione narrativa degli outcome principali per ciascun gruppo di intervento;
- Una sintesi quantitativa, nei casi in cui sia stata eseguita una meta-analisi, mediante il calcolo dell’effect size e degli intervalli di confidenza.
Per facilitare l’interpretazione dei risultati numerici e visivamente rappresentare la consistenza tra studi, è prassi includere un forest plot, strumento grafico indispensabile per ogni revisione sistematica con meta-analisi. In presenza di analisi aggiuntive (es. sottogruppi, analisi di sensibilità, meta-regressioni), è necessario presentare anche tali risultati, chiarendone l’impatto sull’interpretazione complessiva.
Discussione e interpretazione critica
La sezione di discussione deve sintetizzare i risultati principali, valutando la forza dell’evidenza per ogni outcome prioritario. Tale valutazione deve essere condotta in relazione al contesto clinico o scientifico di riferimento, tenendo conto dei diversi stakeholder: professionisti sanitari, ricercatori, policy maker, pazienti.
Parte integrante di questa sezione è la discussione delle limitazioni, che rappresenta un atto di trasparenza metodologica. È importante esplicitare:
- Le limitazioni derivate dal rischio di bias degli studi inclusi;
- Le potenziali carenze nel reperimento delle fonti (es. mancata inclusione della letteratura grigia);
- Il possibile impatto del reporting bias, soprattutto in presenza di studi non pubblicati o pubblicati selettivamente.
Conclusioni e Prospettive future
La sezione conclusiva della revisione sistematica ha lo scopo di interpretare i risultati in chiave generale. È importante evidenziare le implicazioni per la pratica clinica, la ricerca futura e le politiche sanitarie. È altresì utile delineare possibili direzioni per studi futuri, segnalando gap di conoscenza emersi dall’analisi della letteratura.
Trasparenza nei finanziamenti (l’item 27)
Infine, l’item 27 della checklist PRISMA richiede la dichiarazione di eventuali fonti di finanziamento e di altri supporti ricevuti. È utile specificare il ruolo dei finanziatori nella progettazione, conduzione, analisi e pubblicazione dello studio. Questo passaggio è essenziale per garantire la trasparenza e l’integrità scientifica del lavoro.
PRISMA Statement: estensioni
Nel panorama della metodologia scientifica, quando si parla di metodo PRISMA, l’attenzione si concentra solitamente sulla checklist principale e sul flowchart di selezione degli studi. Tuttavia, il PRISMA ha conosciuto nel tempo un’evoluzione significativa, grazie allo sviluppo di estensioni tematiche pensate per rispondere alle nuove esigenze della ricerca sistematica e dell’evidence synthesis.
Un framework in espansione per un reporting sempre più specifico
Con il progredire delle metodologie di sintesi, si è reso necessario adattare le linee guida alle diverse tipologie di studi e ai nuovi strumenti analitici. In risposta a questa esigenza, il metodo PRISMA è stato arricchito da nove estensioni ufficiali, ognuna delle quali fornisce indicazioni dettagliate per ambiti specifici del reporting.
Tra le principali estensioni si segnalano:
- PRISMA for Abstracts: guida al reporting strutturato degli abstract, fondamentale per migliorare chiarezza e completezza nei resoconti sintetici.
- PRISMA-P (Protocols): dedicata alla stesura e pubblicazione del protocollo di revisione sistematica, cruciale per garantire trasparenza e replicabilità.
- PRISMA-NMA (Network Meta-Analyses): sviluppata per le meta-analisi a rete, che permettono il confronto simultaneo tra più interventi anche in assenza di confronti diretti.
- Altre estensioni coprono aspetti come l’uso di dati individuali dei pazienti (IPD), l’integrazione di fonti multiple, gli outcome riportati dai pazienti, e altro ancora.
Per ciascuna estensione sono disponibili una checklist dedicata e un articolo guida, pubblicato su riviste peer-reviewed, che spiega razionale, applicazione e vantaggi specifici dell’estensione stessa.
Queste estensioni riflettono l’impegno costante della comunità scientifica nel migliorare la qualità del reporting e nel promuovere la riproducibilità delle revisioni sistematiche. Includere la checklist appropriata tra quelle proposte dal PRISMA non è solo una buona pratica metodologica, ma è spesso richiesto esplicitamente da riviste internazionali, soprattutto nei contesti di ricerca ad alta complessità analitica.
Quando utilizzare il PRISMA Statement
Sebbene il metodo PRISMA sia tradizionalmente associato alla fase di reporting finale di una revisione sistematica o di una meta-analisi, il suo utilizzo è altamente consigliato in ogni fase del processo di ricerca, a partire dalla progettazione iniziale.
Avere il PRISMA sotto mano fin dall’inizio consente di:
- impostare correttamente il lavoro già dalle prime fasi concettuali;
- prevenire errori metodologici che potrebbero compromettere la validità dello studio;
- garantire un approccio sistematico, trasparente e riproducibile.
Per i ricercatori alle prime armi, il PRISMA rappresenta uno strumento guida efficace, in grado di orientare le decisioni metodologiche e favorire un apprendimento strutturato delle buone pratiche nella ricerca sistematica.
In particolare, l’estensione PRISMA-P (dedicata ai protocolli di revisione sistematica) fornisce indicazioni operative per costruire protocolli di lavoro solidi ed efficienti, che rappresentano la base metodologica dell’intero progetto. Un protocollo ben strutturato aiuta a:
- definire chiaramente gli obiettivi e i criteri di inclusione/esclusione;
- standardizzare la strategia di ricerca;
- pianificare le analisi in modo coerente e verificabile.
In sintesi, il PRISMA Statement non è solo una guida al reporting, ma un vero e proprio strumento metodologico, che dovrebbe accompagnare il ricercatore dall’ideazione alla pubblicazione della revisione.
Conclusione
Quando si intraprende uno studio di revisione sistematica o una meta-analisi, è fondamentale ricordare che si sta operando al livello più alto della gerarchia delle evidenze scientifiche. In questo contesto, l’approssimazione metodologica o l’improvvisazione non sono ammissibili: le riviste scientifiche e la comunità accademica richiedono rigore, padronanza metodologica e trasparenza.
Il PRISMA Statement rappresenta senza dubbio uno strumento prezioso, largamente riconosciuto per migliorare la qualità e la completezza del reporting. Tuttavia, è importante sottolineare che, pur essendo una guida solida, non è in grado di supplire da sola a eventuali lacune concettuali o metodologiche. La sua applicazione efficace presuppone una solida base di competenze in metodologia della ricerca, statistica e valutazione critica della letteratura.
Per questo motivo, il mio consiglio è di utilizzare il PRISMA Statement in modo sistematico e consapevole, fin dalle fasi iniziali del progetto. Come ogni strumento scientifico, esso deve essere messo al servizio del ricercatore, non viceversa. Solo se inserito in un contesto di conoscenze consolidate, il PRISMA può esprimere appieno il suo potenziale e contribuire alla realizzazione di una revisione sistematica robusta, affidabile e rilevante.
Stai progettando una revisione sistematica o una meta-analisi?
Non lasciare nulla al caso: una guida solida e un confronto competente possono fare la differenza tra un buon lavoro e una pubblicazione d’impatto.
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